La Basilicata, o come veniva chiamata un tempo, Lucania offre agli appassionati del viaggio su due ruote, un itinerario semplice e piacevole; una terra che sa coniugare storia, ambiente e buona cucina.
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Il nostro viaggio comincia da Potenza (capoluogo di Regione e di provincia), città caratterizzata da un pregevole centro storico nei pressi della via Pretoria; di non meno rilievo sono le scale della città che bilanciano il dislivello fra i quartieri periferici ed il centro, e le splendide chiese. Caratteristica è la sfilata dei Turchi, che si celebra il 29 maggio, giorno che precede i festeggiamenti in onore del santo patrono San Gherardo.
A circa 20 chilometri di distanza troviamo Pietragalla, cittadina collocata su un rilievo nel bacino del Bradano. Fiore all’occhiello al centro del paese è il magnifico palazzo ducale, migliorato nei secoli XVII e XVIII, con raffinate balconate settecentesche. La prossima tappa è Acerenza. Uno dei territori più particolari della Lucania, è ubicato su una rupe, circondato da vigneti offre uno splendido panorama. Da non perdere è la Cattedrale del XI secolo costruita in maestose forme romanico-gotiche e più volte ritoccata, il monumento è senza altro uno dei più importanti dell’intera regione; inoltre al centro del paese si possono apprezzare i magnifici palazzi settecenteschi. Grazie all’abbondanza dei vigneti, sorgono nel paese molte cantine come la Cantina sociale Acherontina, dove si possono degustare ed acquistare: Moscato, Malvasia, Rosato e Aglianico del Vulture. Imboccando la statale 169 giungiamo, poi, a Oppido Lucano, il paese, di origini antichissime, è arroccato su un colle e nella parte abitata più antica possiamo apprezzare diversi portali settecenteschi; mentre in contrada Pozzelli scoviamo una caverna con affreschi del XV secolo. Proseguendo arriviamo a Genzano, ottima sosta gastronomica. Qui possiamo gustare piatti tipici tra cui: cavatelli e cime di rapa, la carne di vitello con suino, strascinati al sugo oppure la salsiccia fresca con basilico e molti altri piatti genuini, fermandoci per esempio all’hotel ristorante kristall. Dopo esserci rifocillati con i piaceri della buona cucina ecco che arriviamo a Banzi , di origine tosco-romana, fu fortificato dai Longobardi e dai Goti. Proseguendo per poco più di 10 chilometri, possiamo visitare, sullo spartiacque tra il Bradano e l’ Ofanto, il Palazzo S.Gervasio; da non perdere è il castello dove era solito alloggiare Federico II di Svevia durante le sue battute di caccia. Subito arriviamo, poi, a Venosa, famosa poiché diede i natali al poeta Orazio, conservando la dimora nel quale egli trascorse l’infanzia, e per la presunta tomba del console Claudio Marcello. Di particolare pregio culturale sono le Catacombe Ebraiche dei secoli III e IV e infine le rovine dell’Anfiteatro romano. Più in là Ripacandida, collocata su un monte roccioso, domina il Vulture, un complesso di 7 colli, che sul versante sudorientale abbraccia Rionero. Scendendo raggiungiamo Monticchio Laghi un paradiso naturale dove i due laghi di origine vulcanica possono poi essere ammirati dall’alto grazie ad una funivia che sale fino a quota 1337 metri offrendo una vista mozzafiato che spazia fino all’Adriatico. Si consiglia per un buon riposo l’hotel Villa Maria, immerso nel verde, a Monticchio Laghi. Il nostro viaggio si conclude a Melfi, carica di storia e monumenti di non poco valore artistico tra cui il Duomo. Al termine il nostro viaggio ci avrà regalato l’ immagine di una terra in cui natura e storia si mescolano in un insieme equilibrato e opposto allo stesso tempo.
Ciao Michele, sarei
Collegamento permanente Submitted by Roberto Basso on 13 Novembre 2024.